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Halloween in Sardegna

 

Forse non tutti sanno che la festa di Halloween in Sardegna non è stata "copiata" all'America o all'Inghilterra, ma bensì ha origini molto antiche, forse preistoriche, ben fondate nella tradizione sarda.

 Come per ogni cosa sapete già quanto sia vasta e diversa la Sardegna, anche per quanto riguarda Halloween ognuno ha la sua storia e i suoi nomi di riferimento.

Al sud parlano di Is Animeddas, Su Peti Coccone in Baronia, A Pedire a sos Moltos nel Logudoro, Li Molti e Molti in Gallura, Is Panixeddas e Su Mortu Mortu nel Nuorese, in provincia di Oristano invece si attendeva il passaggio di Maria Pintaoru; insomma ogni paese ha la sua storia e la sua tradizione!

Ciò che accomuna tutti è legato ai bambini, si perchè come in America con "Dolcetto o Scherzetto ?" anche in Sardegna, i bambini vanno in giro per le case a chiedere un'offerta; un tempo si davano pane e frutta, mentre ora caramelle, cioccolati e qualche soldino!

In alcuni paesi della Sardegna il dono più in voga erano le castagne, mentre in altri i dolci tipici, come i Papassini, Copulettas, Pan'e saba, ecc; in Anglona non mancava mai il formaggio e le salsicce!

Siamo andati a cercare le origini di questa antica tradizione e abbiamo scoperto come sia nata questa usanza legata ai bambini; in passato non esisteva la classe media, le persone o erano ricche o erano povere, o avevano tanto o non avevano nulla.

Nella notte di Halloween, notte magica e dove il mondo dei vivi si collega con quello dei morti, tutto era possibile e tutto poteva accadere.

 Era usanza dei ricchi lasciare fuori dalla porta di casa delle pietanze, dei doni per i morti che durante la notte avrebbero camminato sulla terra, mentre i poveri potevano approfittarne, senza dover chiedere niente a nessuno, mangiando quelle succulente pietanze lasciate fuori dalla porta dai ricchi, una sorta di cambio-scambio, dove i poveri prendevano e i ricchi erano contenti di aver donato.

Con il passare del tempo la tradizione si trasformò, facendo si che i bambini poveri quella notte andassero a bussare alla porta delle famiglie benestanti, per chiedere un'offerta, nel nome dei morti; i ricchi erano contenti di aiutare e i poveri di ricevere!

La tradizione arriva ai giorni nostri e non riguarda più ricchi o poveri, ma ogni bambino!

Invece per quanto riguarda la zucca, credete sia stata importata come usanza ? 

No, neanche l'usanza della zucca è stata "copiata", in Sardegna ha origine antica anche questa!

Più precisamente nel centro Sardegna, soprattutto in Barbagia, vengono esposte da sempre le zucche arancioni, facendo tornare alla mente un rito molto antico, praticato in Sardegna ma anche in Corsica, che consisteva nel togliere dal cimetero i crani, per far si che piovesse, rivolgendosi a Maimone, divinità della pioggia; in seguito poi i crani vennero sostituiti con le zucche, perchè ne ricordano la forma.

In alcuni paesi della Sardegna, sempre durante questa notte magica, si usa lasciare una candela accesa nella porta di casa, per fa si che le anime, scese sulla terra ritrovino la via di casa; altri invece lasciano per tutta la notte la tavola apprecchiata, proprio per garantire alle anime del buon cibo per il loro rientro; queste tradizioni ricordano molto il "Dia de los Muertos" messicano.

 I personaggi che caratterizzano l'Halloween Sardo sono diversi, la più famosa è Maria Pinta Oru, una donna brutta e affamata, morta sognando un piatto di spaghetti, che gira vestita con degli stracci e uno spiedo in mano; nella notte del 1 novembre, va a cercare i bambini che hanno mangiato troppi dolcetti o troppi spaghetti, non lasciandone ai defunti, bucandogli loro la pancia con lo spiedo; per questo molte famiglie, ancora oggi, lasciano durante la notte di Halloween, un bel piatto di spaghetti in più, non si sa mai!

 In Gallura si parla invece di Sa Reula, ossia una misteriosa processione delle anime penitenti, che secondo il folklore avviene ogni notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre.

La leggenda vuole che Sa Reula si svolga tra la mezzanotte e l'alba, quindi quando tutti stanno dormendo, solamente alcuni hanno avuto la fortuna o sfortuna di assistere, trovandosi nella pelle dei segni inconfondibili, i lividi, chiamati "Pizzichi dei morti". che restano sulla pelle per molto tempo.

Per evitare questi segni e altri effetti negativi, bisogna recitare le famose "Brebus", ossia le preghiere; un'altra soluzione potrebbe essere quella di individuare all'interno della processione un proprio familiare.

 Un altro effetto provocato dall'aver assistito alla Reula è lo spaventarsi talmente tanto da restare muti; l'unica soluzione in questo caso è tagliare quattro ciocche dalla testa del malcapitato, bruciarle e dalle ceneri creare un infuso da bere tutta ad un fiato.

In alcune versioni si trova Lo Zoppu, ossia un'anima che non riesce a tornare nella propria tomba prima dell'alba e allora come penitenza deve vagare nel mondo dei vivi!

Ognuno ha la sua tradizione, diversa o simile che sia, fatto sta che le notti del 31 ottobre e 1 novembre non sono come tutte le altre, c'è qualcosa di antico e potente che le caratterizza, meglio non criticarle!

 Infine, vogliamo rivolgerci a tutti, non fate gli antipatici e ai bambini che verranno a bussare alla vostra porta, donategli qualcosa, qualsiasi cosa, non ha importanza  ma contribuirete a continuare questa antichissima tradizione, regalando anche un sorriso ad un bambino, che è sempre una cosa meravigliosa!

 Buon Molti e Molti a tutti !

The Sardinian Trotters

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