La maggior parte dei castelli sardi sono stati eretti tra il XI e il XIV secolo, quasi sempre con una funzione difensiva; ogni castello ha la sua storia, ricca di leggende e tradizioni che non vediamo l'ora di raccontarvi, ne conosciamo parecchi ma questa lista non può essere infinita, per questo abbiamo deciso di selezionarne 5, iniziamo:
CASTELLO DELLA FAVA
Il Castello della Fava sorge in cima ad una collina nel centro abitato di Posada, in provincia di Nuoro.Grazie alla sua posizione garantiva una grande protezione del territorio, controllando tutta la pianura, il fiume e la costa.
Il Castello è stato realizzato con conci di pietrame poco lavorati ed è possibile visitarlo, perchè è arrivato ai giorni nostri in ottimo stato di conservazione, forse tra i migliori in Sardegna.
Non si sa di preciso quando sia stato costruito, ma nel XIII secolo esisteva già, perchè viene nominato in diversi documenti; venne costruito dalla famiglia pisana dei Visconti anche se in seguito venne conteso tra il Giudicato di Gallura e quello d'Arborea, finendo nel 1380 in mano agli aragonesi.
Per un castello così importante poteva mancare una leggenda ?
Intorno al 1300 una flotta di origine saracena o turca, arrivò a Posada, cercando di conquistarla.
Il popolo dopo una lunga e dura lotta non aveva più forze e purtroppo neanche cibo, sarebbero morti di fame; decisero di dare quel poco che gli era rimasto, ossia una manciata di fave, ad un piccione, ferendolo e poi liberandolo in volo.
L'uccello caddè nell'accampamento nemico e tutti non poterono non notare la grossa pancia del piccione, facendo presagire quante risorse ci fossero ancora nella città, mettendo in dubbio la loro convinzione che invece i nemici stessero morendo di fame; a quel punto, i saraceni decisero di disertare e lasciar perdere quell'attacco.
Da qui il nome del castello!
CASTELLO DI ACQUAFREDDA
Il Castello di Acquafredda si trova a Siliqua, nel Sud Sardegna, a circa 30 km da Cagliari.Il castello è stato costruito su un colle di origine vulcanica, a 256 metri di altezza; il suo nome completo è "Domo Andesitico di Acquafredda".
Grazie ad una bolla papale del 30 luglio 1238 sappiamo che in questo periodo il castello esisteva già, anche se tutti attribuiscono la costruzione del castello al famoso nobile pisano Ugolino Della Gherardesca Conte di Donoratico, che ne divenne proprietario nel 1257.
Il Conte Ugolino è chiamato anche il "Conte Maledetto" per la brutta e triste fine che fece insieme alla sua famiglia; quando cadde in disgrazia fu inprigionato nella Torre dei Gualandi, detta anche "Torre della Fame" , a Pisa,, dove morì, appunto di fame, insieme a tutta la sua famiglia, nel 1288.
Secondo la leggenda e secondo anche Dante Alighieri che nomina il Conte Ugolino nel XXXIII canto dell'Inferno, nella sua Divina Commedia, morendo di fame, il Conte Ugolino, decise di cibarsi dei suoi figli e dei suoi nipoti, diventando il "Conte Cannibale".
E' possibile visitare il Castello di Acquafredda, partecipando anche ai diversi eventi e tour guidati.
CASTELLO DI PONTES
Il Castello di Pontes gode di una grandissima fama grazie alla famosa premio Nobel sarda: Grazia Deledda, che nel suo capolavoro "Canne al Vento" ha raccontato tutti i misteri e gli intrighi di questo castello!Ci troviamo a Galtellì, dove oggi del Castello sono rimasti solo pochi resti, anche se la leggenda è ancora molto raccontata!
Tutti sanno che da tantissimi anni all'interno del castello ci sia un fantasma, il fantasma del barone che parecchi anni fa ci abitava.
Vaga nel castello per controllare i suoi tesori, solamente di notte è possibile riuscire a vederlo!
Chi ha visto il fantasma descrive l'uomo come bello, vestito da cavaliere ma con il viso triste.
Non si sa di preciso perchè la sua anima non riposa in pace, ma è costretta a vagare per l'eternità, alcuni sostengono sia stato scomunicato dal papa per aver recato una grossa offesa alla chiesa, altri che siano state le streghe a lanciare una potente maledizione, ma comunque quel che è certo è che all'interno del palazzo ci sia non uno ma ben diversi fantasmi, tutti appartenenti alla famiglia nobile che abitava all'interno di queste mura.
Sebbene lo spirito del barone sia dannato e costretto a rimanere sulla terra, non è temuto dagli abitanti dei paesi vicini, anzi ritengono sia un fantasma buono e generoso.
Gli abitanti di Galtellì raccontano come in passato un uomo che stava raccogliendo la legna non si rese conto dell'ora e solamente con l'imbrunire iniziò a tornare a casa, però il fascio di legna era pesante, così si appoggiò alle mura del castello per riposarsi.
Proprio li vide una sagoma di un uomo, che passeggiava non distante, incuriosito gli andò incontro e lo vide, era il barone; iniziarono così una chiacchierata dove il barone faceva le domande e il contadino rispondeva.
Ad un certo punto il barone gli chiese se poteva donargli un po di legna, perché sua moglie era infreddolita, il contadino senza esitare gliela regalò tutta, dicendo che per se l'avrebbe raccolta il giorno seguente.
Il barono prese il fascio di legna e si diresse verso il castello, tornando poi dal contadino con un sacchetto colmo di monete d'oro come ricompensa per la sua buona azione.
Il contadino divenne ricco, acquistava terreni, case, bestiame, e la gente del paese chi gli chiese cosa gli fosse accaduto, essendo sempre stato un uomo povero; il contadino disse loro la verità, ossia che per tutto l'inverno aveva provveduto a portare la legna al barone e in cambio aveva sempre ricevuto monete d'oro.
Un'altra testimonianza invece racconta la storia di una levatrice, povera anch'essa come il contadino.
Una notte sentì bussare alla porta, senza essere sorpresa perchè essendo una levatrice le capitava spesso; aprì e vide il barone, pallido ma bello come pochi.
Lui le disse che aveva bisogno di aiuto se poteva seguirlo, lei lo fece.
Uscirono dal villaggio e presero una strada di campagna e la donna che inizialmente non aveva avuto paura, iniziò a impensierirsi, ma venne subito rassicurata dall'uomo.
Giunsero alle rovine del castello sino ai sotterranei, dove una giovane dama, bellissima ma anche lei pallida, stava per partorire.
La stanza era lussuosa, elegante e molto sfarzosa, oltre alla dama c'era una signora anziana, la mamma del barone e un un ragazzo molto agitato, era il fratello del barone.
La donna si mise subito all'opera, facendo partorire la dama e dando alla luce un bellissimo ma pallido pargolo.
Il bambino non faceva parte del mondo umano!
La levatrice fu accompagnata a casa e la mattina seguente trovò sull'uscio di casa un sacco colmo di monete d'oro, così grande che ancora oggi, i discendenti della donna possono godere i quelle ricchezze!
CASTELLO DI BURGOS
Il Castello del Goceano, conosciuto da tutti come Castello di Burgos, sorge in cima ad una rocca al centro del paese di Burgos, in provincia di Sassari.Qui tanti anni fa hanno vissuto principi, principesse, soldati, re, regine d'Arborea, la storia del castello è molto lunga e ricca di avvenimenti, anche se la parte che a noi piace di più, riguarda le sue leggende!
La più famosa parla di un immenso tesoro, custodito tra le mura del castello, ma impossibile da raggiungere perchè protetto dal terribile fantasma di Don Blas d'Aragona!
Don Blas era un ricco cavaliere, che aveva vissuto nel castello finchè suo fratello Mariano d'Arborea non lo uccise.
Dopo questa morte violenta, il fantasma di Don Blas rimase all'interno delle mura per fare la guardia al suo tesoro; chi è riuscito ad arrivare al tesoro e rubarne una piccola parte, descrive il fantasma di Don Blas come un terribile omone con una spada di fuoco che raccoglie tutti i fulmini dal cielo per scagliarli contro i suoi nemici.
Secondo un altro racconto, un pastorello di nome Angheleddu, si trovava nei pressi del castello per far pascolare il suo gregge; ad un certo punto, inizia a frullargli in testa l'idea che magari se avesse cercato bene, avrebbe trovato il famoso tesoro di cui tutti parlavano, così con la scusa di cercare un agnellino smarrito, si intrufolò nei sotterranei del castello, raggiungendo uno stanzino dove all'interno c'era realmente il tesoro di Don Blas!
Angheleddu pensò fosse un'allucinazione, non credeva ai suoi occhi, poi però si ricordò di tutte le storie sui fantasmi ma soprattutto sulle Janas, dove se trovi il tesoro non puoi sfiorarlo a meno che tu non conosca le "frasi magiche", se no si rischia di trasformare il tesoro in cenere.
Angheleddu decide di chiedere aiuto a Don Giannetto, che suo malgrado decide di aiutarlo.
Di notte i due si intrufolarono all'interno del castello, un po titubanti e un po intimoriti, senza che uno lo desse a vedere all'altro; dopo qualche piccolo spavento, un abbaio di un cane e altri rumori bizzarri, arrivarono al tesoro; Don Giannetto recitò le parole magiche, fece una marea di segni della croce, bagnò le monete d'oro con l'acqua santa e sparse il fumo dell'incenso per tutta la stanza; finito tutto il rito, si girò verso Angheleddu e gli disse che ora potevano stare tranquilli, prendere il tesoro e portalo a casa sua, o a casa di Angheleddu ? Ecco ora i due iniziarono a litigare per chi meritasse il tesoro!
Angheleddu era povero e voleva arricchirsi, Don Giannetto voleva donarli alla chiesa, non riuscivano a trovare un punto d'incontro e il diverbio iniziò a peggiorare, finchè dalle monete non apparve il terribile fantasma di Don Blas, proprio come tutti l'avevano descritto, che gli disse di essere due sciocchi e avari e di non meritare il suo tesoro, trasformando il tutto in cenere!
I due dovettero lasciare il castello con gli abiti ancora bruciati, tutti gli abitanti del paese li videro in quelle condizioni, una grande vergogna, tanto da spingere Don Giannetto a lasciare il paese in groppa ad un asino, mentre Angheleddu era già molto povero e lo rimase per sempre.
Nessuno ebbe mai più il coraggio di affrontare il fantasma di Don Blas, perchè non ci provi tu ? Pensi di avere un cuore talmente puro da meritarlo ?
IL CASTELLO DI MEDUSA
Sul Castello di Medusa ci sono pochissime informazioni, come se non fosse mai esistito, però non si può dire lo stesso sulle leggende che lo riguardano, ne abbiamo sentite davvero tante!Siamo nel territorio di Samugheo, in una valle parecchio nascosta, ricca di dirupi, grotte, boschi e torrenti, non facile da raggiungere.
Anticamente bisognava passare per forza ai piedi del castello per raggiungere la Barbagia, oggi invece se volete addentrarvi nelle sue rovine dovete munirvi di pazienza e non dovete soffrire di vertigini, perchè gran parte del sentiero è a strapiombo, ma la bellezza ripaga la fatica!
Il Castello di Medusa viene nominato per la prima volta in un documento del 1189 con il nome di "Castrum Asonis", solamente nel 1480 fu chiamato di Medusa.
Nelle leggende viene descritto come un luogo magico, terrificante e ricco di misteri, cotruito da Phorco, Re di Sardegna, arrivato dall'Africa; dopo la sua morte, sua figlia, la principessa Medusa ne divenne la padrona.
Medusa viene descritta come una donna forte, intelligente e anche Jana, ricca di poteri magici; alla sua morte, per mano di Perseo, lasciò al Diavolo tutti i tesori del castello, infatti si dice che all'arrivo di qualcuno, tutto l'oro si trasforma in pietra, per questo nessuno l'ha mai visto!
Secondo un'altra leggenda, un bandito di Asuni, Perseu, dopo essere stato arrestato a Genova, raccontò che durante gli anni di latitanza, si era nascosto nel castello e aveva anche trovato una stanza ricca di tesori; gli fu concesso il permesso di tornare al Castello di Medusa per trovare il tesoro, in cambio della grazia.Ovviamente non trovò mai più il tesoro e non gli fu concessa nessuna grazia!
Infine altri ci hanno raccontato che non si può arrivare al tesoro perchè è protetto da delle mosche letali, le Mosche Magheddas!
Ci siete mai stati ?
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