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La Pazzia Sarda

 Esiste una leggenda in Sardegna che vede come protagonista la Pazzia!

Nel Pozzo di Santa Cristina, ogni diciotto anni e mezzo, nel momento della sua massima inclinazione, la luna arriva ad illuminare la scala che conduce sottoterra e specchiandosi nell'acqua ne fa brillare il fondo.

 Al giorno d'oggi è ancora oggetto di studio, enigmi e magia, ma un tempo si dice ci vivesse la pazzia!

La Pazzia era una donna molto bella, tanto che gli abitanti di Paulilatino, non avendo mai visto una bellezza simile, quando la incotrarono per la prima volta non capirono chi fosse realmente, ma rimasero molto colpiti!

Si innamorarono a tal punto che la vollero nel loro villaggio, per venerarla come una dea.

Riceveva tantissime visite ed essendo anche saggia gli abitanti di Paulilatino le chiedevano anche consiglio, come fosse un oracolo e lei non si tirava mai indietro, anzi prendeva un vasetto di terra e ci infilava un dito, se quando lo estraeva usciva macchiato di rosso era un segno positivo, se invece usciva macchiato di nero era un brutto presagio.

 Presto la Pazzia decise di abbandonare il villaggio, annunciandolo a tutti quelli che le chiedevano consiglio, tanto da spargersi la voce tra gli abitanti che però non volevano farla andare via.

Ostruirono quindi tutte le strade, i sentieri e tutti i passaggi per far in modo che non potesse più andare via.

Il giorno della partenza lei salutò tutti e si diresse verso l'uscita del paese trovandola però sbarrata, provò per un'altra via e di nuovo però la trovò chiusa, tentò anche una terza volta ma trovando sempre la stessa situazione.

Decise allora, non avendo altra scelta, di trasformarsi in uccello, ma prima di volare verso il cielo lontano da Paulilatino, seminò germi di pazzia, trasformando tutti gli abitanti in pazzi, per vendicarsi di coloro che non volevano liberarla.

 Mentre volava vide un paese ricco di alberi di agrumi e atterrando scoprì che si chiamava Milis.

Decise di riposarsi e appena toccò il suolo le donne del paese divennero fredde come l'acqua e gli uomini operosi come formiche.

Dopo essersi riposata spiccò il volo atterrando in quella che era chiamata Bauladu; anche qui appena atterrò trasformò gli uomini in pigri e le donne in vanitose.

Sorvolò su Tramatza senza fermarsi ma arrivata sopra il cielo di Solarussa decise di riposarsi nuovamente.

Qui assaggiò la Vernaccia e ne rimase affascinata, ma trasformò comunque gli uomini in sbrigativi e le donne in allegre!

 Sorvolò su Oristano senza bloccarsi e raggiunse lo stagno di Santa Giusta facendolo diventare salato, perchè gettò tutto il sale che aveva tolto dalla zucca degli abitanti dei paesi dove si era fermata.

Si fermò a Cabras dove i pescatori le fecero assaggiare le uova di muggine e trasformò gli uomini in attaccabrighe e le donne tanto belle da farli scornare tra di loro.

Nel paese successivo, Riola, trasformò gli uomini in rozzi e le donne in cupe.

Passò poi a Seneghe dove fu costretta a fermarsi per via di una tempesta.

Come accadde a Paulilatino anche qui tutti si innamorarono di lei, trattandola come principessa e regalandole tutto quello che possedevano.

 In tanti la corteggiavano ma lei non si concesse mai a nessuno, facendoli lamentare perchè secondo alcuni era inutile avere tanta bellezza ma non poterla possedere realmente.

Come a Paulilatino la donna decise di andarsene e anche gli abitanti di Seneghe provarono a fermarla, non sbarrando le strade ma collocando due guardie fuori dalla sua casa per non farla scappare, lei però ammaliò le guardie e riuscì a scappare, facendo diventare tutti i seneghesi matti.

Per lungo tempo la Pazzia continuò a vagare per i paesi del Campidano, ricavando talmente tanto sale dalle zucche da riempirci il mare.


 



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