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Il Malocchio in Sardegna : La Medicina dell'Occhio

Le credenze sul malocchio in Sardegna hanno origini antichissime, poco documentate ma tramandate di generazione in generazione.

Prima di scrivere questo articolo abbiamo fatto numerose ricerche, cercato testimonianze, letto libri ma soprattutto parlato con la gente di vari paesi, proprio per descrivere al meglio queste usanze.

Quando parliamo del malocchio ci riferiamo alla iettatura, a qualcuno che in qualche modo "ce la butta", un fenomeno conosciuto soprattutto nei paesi meridionali.

In Sardegna viene chiamato in tantissimi modi differenti: in Gallura quando si ha il malocchio si dice "Presu d'occi", nell' Oristanese "Ogu Malu", nel Sulcis-Inglesiente "Pigau de ogu", nel Logudoro quando si maledice qualcosa o qualcuno si dice "Ponnere Oiu", nel Sassarese "Punni Occi", nel Campidano "Ponniri Ogu".

Tutti questi termini parlano di uno sguardo, più precisamente di un occhio cattivo, che con il solo potere della vista crea una situazione di malessere nell'altra persona.

Come avviene tutto ciò? 

L'occhio cattivo si posa su un qualcosa o un qualcuno togliendo la salute, la bellezza, la tranquillità, o altro ma comunque gli crea una mancanza.

Quando una persona è "Posta d'occi" (messa d'occhio) o "Fertu a ogu" (ferita dall'occhio) se ne rende conto, magari non subito, però si accorge che c'è qualcosa che non va; per esempio se questo avviene nei fiori, questi appassiscono senza un preciso motivo, gli animali smettono di mangiare, ad una persona invece le possono cadere gli oggetti dalle mani, può avere sonnolenza o stati confusionali, mal di testa, tutto senza una preciso motivo.

In queste situazioni vengono chiamate delle persone specifiche che tramite delle tecniche verificano se una persona è stata maledetta.

Se dovessimo fare una classifica su chi è più a rischio troveremo prima i bambini, seguiti dagli animali, le donne e infine gli uomini; in alcuni paesi invece, si crede che l'uomo sia proprio immune; c'è da dire un'altra cosa, le donne sono più esposte al rischio del malocchio, ma sono anche quelle che gettano le maledizioni più potenti e molto più spesso rispetto agli uomini.

Sono sempre le donne, quelle che hanno ereditato dalle antenate la cura, la famosa "Medicina dell'Occhio", gli uomini che conoscono questa pratica sono veramente pochissimi.

Tutti invece possono essere portatori di malocchio, ossia in modo non volontario, attaccarlo ad un'altra persona, non per forza si è cattivi; i portatori sono sempre persone estranee, non possono essere della famiglia.

Il modo più comune per attaccare il malocchio è tramite un complimento, la persona che lo fa potrebbe provare invidia, anche involontaria, verso l'altra e in questo modo conferirle il malocchio.

Esistono però delle persone, che a detta di molti, sono più portate a trasmettere il malocchio, queste hanno "L'Occi Mali" (gli occhi cattivi) o "S'ogu 'e Craba" (l'occhio di capra, ossia un occhio che fissa).

Ma quindi come fanno le persone a non creare del male, anche involontariamente ? 

E' molto semplice, quando si fanno dei complimenti esistono delle frasi da aggiungere, proprio per non correre il rischio.

Le più comuni sono: Deu lu vardet (Dio lo guardi) Deus lu benéica (Dio lo benedica) Deu lu mantenghia (Dio lo mantenga sano).

Girando per la Sardegna però abbiamo notato che non in tutti i paesi si usa pronunciare queste frasi; diciamo che al centro e al nord viene quasi in automatico, sia alle vecchie che alle nuove generazioni, mentre al sud, ma anche nella zona di Oristano, le nuove generazioni hanno quasi del tutto perso l'uso di queste frasi.

Oltre alle parole che vi abbiamo citato è opportuno anche toccare la persona in questione, proprio perché se facendo un determinato complimento si ha involontariamente lanciato una maledizione, toccandola si riprenderà indietro!

Anche sputare allontana il male, previene e distrugge le cattive influenze, come il toccare ferro o tirare fuori la punta della lingua velocemente per tre volte! 

Le frasi "Dio lo mantenga sano" o "Dio lo benedica" venivano usate anche mentre si cucinava; se per caso delle donne erano intente a fare il pane e un'altra persona si presentava senza prima aver detto le frasi scaramantiche, si sarebbero arrabbiate e in caso di non riuscita del pane le avrebbero dato la colpa; la preparazione del pane era sacra, perché per realizzarlo si impiegava parecchio tempo e si usava il grano raccolto in diverse giornate di lavoro, quindi la non riuscita era una vera sconfitta, una maledizione!

Accadeva anche durante la preparazione di torte e in Gallura quando si preparava la Mazza Frissa!

Le Donne che praticano la "Medicina dell'Occhio" hanno imparato questa tecnica dalla mamma, dalla nonna o da qualche zia, tramandata di generazione in generazione; queste Guaritrici non si faranno mai pagare, anzi se vi capita di andare da qualcuno e vi vengono chiesti dei soldi, sicuramente quella persona sta mentendo e non sa neanche cosa sia la Medicina dell'Occhio.

In alcuni paesi credono che anche solo la parola "Grazie" possa annullare l'effetto del rito, infatti si dovrebbe ringraziare la Donna con le frasi "Cussì Deu ti lu pachia" o "Deus ti du paghidi" (Dio te lo ripaghi)!

Noi abbiamo assistito diverse volte alla Medicina dell'Occhio e alcune Donne prima di praticarla facevano uscire dalla stanza tutti quelli che non credevano, perché dicevano che potevano annullarne l'effetto; alcune solamente guardando sapevano chi credeva e chi no, indicando chi sarebbe dovuto uscire.

Questo rituale è conosciuto in tutta la Sardegna e più o meno funziona in ogni paese uguale, anche se cambiano gli ingredienti, come il sale, l'olio o il grano e la lingua delle parole. 

Come funziona ?

Per prima cosa ci si accerta se la persona in questione ha o meno il malocchio e in caso di esito positivo si inizia con la Medicina dell'Occhio, che consiste in gesti e parole.

Nei vari libri che abbiamo letto, scritti da Grazia Deledda o più recenti scritti da Marilena Cannas, abbiamo visto come le scrittrici abbiano fatto di tutto per sapere come avvenisse questo rito così famoso in Sardegna, soprattutto quali parole venissero usate per poterle documentare nei loro libri, a noi invece non interessa, anzi ci piace molto questo velo di mistero e soprattutto adoriamo il fatto che solo delle determinate persone sappiano e possano farlo!

Le Donne che praticano questo rituale vengono chiamate in tanti nomi, diversi in ogni parte della Sardegna : in Gallura si chiama "La Femina di l'Occi" o "La Femina chi sa accuddi l'occi", sarebbe "La donna dell'occhio" e "La donna che sa ritrovare l'occhio", mentre in Anglona si chiama "La Maiaglia" o "Sa Maiarza".

Quando ci è stata fatta la Medicina dell'Occhio in Gallura è stato usato sempre l'olio, mentre nel Campidano di Oristano il grano, una nostra amica Guaritrice della zona del Sulcis-Inglesiente usa il grano e il sale,  anche se sappiamo che altri utilizzano le pietre, il carbone e tanto altro; in molte zone si usa l'acqua benedetta, l'acqua delle acquesantiere della chiesa o semplicemente l'acqua del rubinetto, che viene santificata con del sale o con delle preghiere.

Il rituale viene svolto sempre di giorno, mai dopo il tramonto; non si svolge la Domenica o durante le feste, come Natale o Pasqua, perché in giro ci sono già troppe parole, ossia preghiere e si rischia di non venire ascoltati.

Per verificare se una persona ha o meno il malocchio si prende una goccia d'olio con l'indice destro e si fa cadere nell'acqua, in base al comportamento delle gocce si ha una risposta; in caso positivo potrebbe essere più o meno forte, quando è "Sfattu" si ha la situazione peggiore.

L'olio usato dalle Guaritrici non è un semplice olio, ma viene benedetto in chiesa durante il Giovedì Santo della Settimana Santa, ossia il giovedì prima di Pasqua.

Questo avviene quando si usa l'olio, se invece viene usato il grano con il sale, si butteranno nell'acqua prima uno e poi l'altro, seguendo la sequenza di tre volte per ciascuno.

La Guaritrice che pratica la Medicina dell'Occhio provvederà a toglierlo, prendendo lei stessa dentro di se questo male, infatti potrebbe venirle del mal di testa o un generale malessere; bisogna avere molta forza, non tutte o tutti possono diventare delle guaritrici/ dei guaritori.

In caso si voglia imparare questa antica Medicina, lo si dovrà fare da Natale a Capodanno, perché solo in questo periodo si possono pronunciare le famose parole a voce alta; sarà la Guaritrice a decidere se chi si trova di fronte è in grado di imparare il rituale.

In caso il malocchio sia troppo forte e la Donna da sola non riesca a toglierlo, si rivolgerà ad altre Donne Guaritrici per farlo insieme, solitamente in tre.

Non si può rifare il malocchio prima delle tre ore o per più di tre volte, in caso di non riuscita, bisognerà riprovarci il giorno successivo.

Mentre la Guaritrice cerca di rimuovere il malocchio, pronuncia sempre delle parole specifiche, delle preghiere, "Is Brebus".

Ovviamente in ogni zona della Sardegna la Medicina dell'Occhio è chiamata in modi diversi come: "Lu Colpu di l'occi","Sa Mexina de s'ogu","Sa Mejighina 'e s'oju", "Sa Meghina 'e s'ocru" , "S'abba e S'ogu", "La Medecina de l'ull".

Anche le Donne che praticano questa cura possono essere soggette al malocchio e per poter essere curate non possono fare da se, ma devono rivolgersi ad altre Donne esperte, però più grandi di età.

Non avete idea di quante persone ancora oggi praticano la Medicina dell'Occhio e in quanti ancora credono alla sua efficacia, pensate che esistono paesi dove in ogni famiglia c'è una Guaritrice!

E' possibile fare questo rituale anche a distanza, alcune Guaritrici hanno bisogno solamente del nome, mentre altre di qualche oggetto personale.

Per quanto riguarda la Chiesa, abbiamo scoperto che anticamente erano addirittura i preti a praticarla e che fossero anche i più potenti, mentre in seguito hanno condannato il tutto, affermando fosse un rito pagano e consigliando ai credenti di starne alla larga; non si sa come questo sia accaduto, anche perché durante la Medicina dell'Occhio si recitano preghiere cristiane; ci piacerebbe approfondire in seguito l'argomento.

Durante la nostra ricerca ci siamo fatti raccontare dalla gente episodi legati al malocchio; in Gallura una ragazza ci ha detto di credere fermamente alla Medicina dell'Occhio, perché gli è sempre stata fatta dall'amica della nonna, sin da quando era bambina; la Guaritrice lo faceva sempre ad entrambe, anche se solo una delle due stava male ed infatti solo ad una risultava il malocchio, loro non dicevano mai alla Donna chi delle due stesse male, ma tramite il rituale lei lo scopriva.

Per la ragazza questa è stata la prova che è tutto veritiero.

Nell'oristanese un'altra signora, più precisamente una mamma, ci ha raccontato di come il suo bambino non smettesse di piangere, neanche i medici riuscirono a capire cosa avesse, allora la nonna pensò bene di portarlo a fare la Medicina dell'Occhio, indovinate un po' ? 

Il bambino smise di piangere all'istante! 

Potremmo continuare all'infinito, ad ogni persona che crede è successo qualcosa che l'ha fatta credere ancora di più e ognuno ha la sua storia!

Noi pensiamo che credere nel malocchio e nella Medicina dell'Occhio, non ci sia nulla di male, anzi in un mondo giusto ognuno dovrebbe credere a ciò che vuole, purché non faccia del male a nessuno!

Questo rituale infatti non nuoce nessuno, alla fine sono solo preghiere e che si creda o no che male possono fare ?

Gli scettici la definiscono un'assurdità, i credenti essenziale, i preti la condannano e chi la pratica preferisce avere un approccio riservato, non lo sbandiera in giro.

Voi da che parte state ?





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