Passa ai contenuti principali

Posti Magici in Sardegna: San Salvatore di Sinis

 

Esistono tanti racconti su come sia nata la Sardegna, quello a nostro avviso più affascinante vede un Dio o una Dea che decide di creare un luogo magico, dove racchiudere tutte le meraviglie del Mondo intero!

La Sardegna è proprio questo, un'isola dove poter trovare così tante meraviglie che ricordano le tante bellezze sparse in giro per il Mondo.

Una di queste è il piccolo paese di San Salvatore di Sinis, un villaggio Western in Sardegna!

Si avete capito bene, oltre alle tante bellezze naturali, in Sardegna abbiamo anche il Far West!

San Salvatore di Sinis è una frazione di Cabras, in provincia di Oristano e dista pochi km dalle bellissime spiagge del Sinis, come Is Arutas o Mari Ermi, dall'antica città di Tharros e dall'area archeologica dove sono stati ritrovati i famosi Giganti di Monte Prama.

La storia di questo borgo è molto antica, risalente all'età nuragica.

Tra gli anni 60 e 70, grazie all'avvento del genere di film western, il borgo, grazie alle sue caratteristiche, viene scelto come set cinematografico di numerosi film; la parte che più ha affascinato e ha fatto si che sia stato scelto dai vari produttori sono le "Cumbessias" , ossia le piccole casette che lo contraddistinguono, costruite a partire dal XVII secolo.

In quegli anni il piccolo borgo di San Salvatore si è trasformato in paesaggi dell'Arizona o del New Mexico, con saloon (presente tutt'oggi), cowboy e mandrie, in film come "La leggenda di Kaspar Hauser" con Vincent Gallo, "Figlia Mia" con Alba Rohrwacher, "Giarrettiera Colt" di Gian Andrea Rocco (film citato da Quentin Tarantino nel suo Kill Bill), "Dio perdoni la mia pistola" (solamente alcune scene sono state girate a San Salvatore) ed infine forse il più famoso "Per un pugno di dollari" del 1964 che vede come regista Sergio Leone accompagnato dalle musiche di Ennio Morricone (anche in questo caso solo alcune scene sono state girate a San Salvatore)

Il nome San Salvatore è dato dalla chiesa presente al centro del paese, chiamata appunto Chiesa di San Salvatore.

La chiesa nasce nel XVII secolo ed è stata eretta su un santuario preistorico scavato nella roccia; dal lato sinistro, tramite una scaletta è possibile accedere all'Ipogeo, testimonianza di diverse sovrapposizioni religiose.

L'Ipogeo è nato sicuramente in epoca nuragica, diventato poi culto delle divinità romane, presenta anche delle scritte in arabo, rivolte ad Allah, probabilmente dovute a qualche assalto islamico in epoca medievale.

Attraverso un corridoio si arriva prima ad un pozzo sacro poi alla camera principale con fonte sorgiva.

Si pensa che in età nuragica il tempio fosse dedicato al culto pagano dell'acqua, in età punica a Sid, Dio Guaritore e in età romana ad Asclepio.

Nelle pareti sono presenti diverse scritte in tante lingue diverse, come: latino, greco, arabo e puniche, oltre a disegni e affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana.

Dal IV secolo l'Ipogeo è stato trasformato in santuario dedicato a San Salvatore.

Il costo del biglietto per visitare l'Ipogeo di San Salvatore di Sinis è di 10 euro e per il periodo invernale la visita si tiene solamente il sabato e la domenica.

Questo borgo è quasi del tutto disabitato, ma per due giorni all'anno viene ripopolato, durante la festa dedicata a San Salvatore che inizia con la famosa Corsa Degli Scalzi, la prima domenica di Settembre.

La festa è chiamata così perché fa riferimento ai piedi nudi dei fedeli, che in una processione fatta di corsa, trasportano il Simulacro di San Salvatore, da Cabras a San Salvatore di Sinis, in un percorso di 7km.

La statua rimane per una settimana all'interno della Chiesa di San Salvatore e la domenica successiva i fedeli, sempre correndo, la riportano nella Chiesa di Santa Maria a Cabras.

Questa celebrazione è una rievocazione storico-religioso della difesa della statua del santo nel 1619 da parte degli "Scalzi" contro un'invasione dei Mori; si racconta infatti di come i fedeli abbiano salvato la statua del santo in tutta fretta, portandola sulle spalle per 7km in una chiesa campestre.

I fedeli erano così tanti e si muovevano talmente in fretta, da sollevare un grosso polverone, tanto da sembrare un enorme esercito composto da migliaia di soldati a cavallo.

Tant'è che i Mori, nel vedere una nube così grande, credettero di trovarsi di fronte un esercito superiore alle loro possibilità e decisero di ritirarsi.

Dopo che i Mori scapparono via mare, gli abitanti del paese riportarono la statua nel santuario e fecero un voto solenne: ogni anno in quella data, a piedi nudi, avrebbero ripercorso quel tragitto, infatti così accade da secoli.

I fedeli che corrono scalzi vengono chiamati "Is Curridoris" e sono vestiti di bianco.

Esiste un'altra versione della storia che farebbe risalire la "Corsa degli Scalzi" al 1506 e secondo questa ipotesi, a condurre la statua del santo in salvo, sarebbero state le donne!

In molti sostengono questa seconda leggenda, perché convinti che gli uomini fossero impegnati a combattere contro i Mori, mentre le donne sole nel villaggio, portarono la statua al riparo.

Comunque siano andate le cose, ai giorni d'oggi solamente gli uomini, ricreano la Corsa degli Scalzi.

Fuori dal centro abitato è possibile vedere la statua di San Salvatore e le rovine delle terme romane di "Dom'e Cubas".

Questo nome significa "Casa delle Botti", probabilmente per i resti presenti nell'area.

L'impianto è molto singolare e diverso dagli altri presenti in Sardegna, si pensa che sia stato costruito in due periodi diversi, una parte nel 200/250 d.c. e l'altra intorno al 300/350 d.c.

Esiste anche una leggenda legata a San Salvatore di Sinis, con protagoniste le sue case tipiche, le "Cumbessias".

Si dice che le ombre formate da queste case si sarebbero viste parecchie volte muoversi, prendendo le sembianze di ombre umane, più precisamente femminili; sarebbero gli spettri delle donne uccise dai saraceni, costrette a vivere per sempre tra le mura del paese.

In tanti sostengono di aver visitato il paese d'inverno o magari di notte e aver provato sentimenti contrastanti, respirando una vera è propria sensazione di ansia e terrore!

Voi cosa ne pensate ?


Commenti

Post popolari in questo blog

FOGU ANTIGU: il falò di Sant'Efisio

Si pensa sempre che i fuochi di Sant'Antonio aprano il Carnevale Sardo, ma in pochi sanno che il primo falò che si tiene in Sardegna, dopo le feste natalizie e prima del Carnevale è quello di Tramatza in onore di Sant'Efisio. Ogni anno il 14 Gennaio a Tramatza si tiene il falò e il 15 è la giornata dedicata al santo. Questa festa ha origini antiche e molto sentite dalla popolazione, si inizia una settimana prima con il taglio della legna, nel bosco di Paulilatino. Alla raccolta della legna partecipano tutti, sia i giovani che gli anziani, è un momento di condivisione, di unione e fatica verso un obbiettivo comune. Sant'Efisio nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia, nel 250 D.C. da madre pagana e padre cristiano; dopo la morte del padre, Efisio si arruolò nell'esercito imperiale, perseguitando i cristiani per ordine di Diocleziano. Secondo la tradizione, quando si trasferì in Italia, una notte tra le nuvole gli apparve una croce e la voce di Dio che lo rimprover...

CARNEVALI DI SARDEGNA

Il Carnevale in Sardegna è una festa molto sentita, ogni paese la festeggia a modo suo, infatti ne esistono davvero tanti, ognuno diverso e con tradizioni antichissime. Sia che voi siate sardi o meno, con questo articolo cercheremo di spiegarvi i vari carnevali con la loro storia, in modo da potervi consentire di visitarne dei nuovi! Noi siamo cresciuti in due città con i carnevali più famosi della Sardegna: Sarah a Tempio Pausania, dove nasce il famoso Carrasciali, Lorenzo a Tramatza, vicino ad Oristano dove ogni anno si tiene la Sartiglia; per questo motivo abbiamo partecipato sempre e solo a questi! Questi ultimi anni abbiamo deciso di cambiare questa routine e visitare anche altre feste. Quasi tutte le manifestazioni si tengono nei giorni che vanno dal Giovedì Grasso al Martedì Grasso, anche se ci sono molte eccezioni. Nominarvi tutti i Carnevali sarebbe impossibile, quindi ve ne indicheremo alcuni, a nostro avviso tra i più belli e particolari dell'isola:    CARRASCIALI T...

Cosa vedere in Giappone

Non è facile scegliere cosa vedere durante un viaggio in Giappone, io in primis durante l'organizzazione del viaggio sono andata in crisi! Tutto dipende da quanti giorni avete a disposizione. Il mio viaggio è durato un mese, compresi i giorni in volo. Per tutte le informazioni pratiche sul Giappone vi rimando al nostro articolo  Prima volta in Giappone   Il mio itinerario è stato: TOKYO DISNEYLAND MONTE FUJI TAKAYAMA SHIRAKAWAGO KANAZAWA KYOTO NARA HIROSHIMA MIYAJIMA OSAKA UNIVERSAL STUDIOS   TOKYO  Per sapere nei dettagli cosa fare, vedere, dove mangiare, dormire, le gite fuori porta, Disneyland ecc. vi rimando all'articolo specifico su Tokyo  Cosa fare a Tokyo Vi consiglio di rimanere a Tokyo almeno 4/5 giorni, in modo da riprendervi dal lungo viaggio, capire un attimo come funziona il Giappone e scoprire al meglio questa fantastica città.   TAKAYAMA Takayama si trova nella parte centrale del Giappone, più precisamente nella prefettura di Gifu, circondat...

10 Cose da fare a Sharm El Sheikh

  Era un lunedì di Gennaio, una di quelle giornate fredde e piovose, che per chi come noi è metereopatico sa cosa vuol dire, quando esplorando un po' il pc ci siamo imbattuti su un'offerta per Sharm El Sheikh. I problemi erano due, il primo è che l'offerta fosse dalla Sicilia e non dalla Sardegna e il secondo è che fosse per il giorno seguente, ma a noi piace sguazzare nei problemi di questo tipo, infatti dopo pochi istanti ci siamo ritrovati a cercare hotel a Sharm! Il nostro viaggio a Sharm El Sheikh è iniziato proprio così, organizzato in qualche ora, con una valigia preparata in fretta e furia e con le escursioni che solitamente studiamo per mesi, prenotate dall'aeroporto!  Siamo partiti da Cagliari con un volo diretto a Catania, abbiamo fatto scalo di 1 ora e ci siamo imbarcati per Sharm. Se anche voi state progettando un viaggio a Sharm El Sheikh questo articolo fa al caso vostro, ecco una lista di 10 cose da fare:   1 GIRO IN QUAD AL TRAMONTO NEL DESERTO CON CENA...

Arco di Cala Romantica

    Qualche giorno fa siamo andati a Cala Romantica, uno dei tanti posti che amiamo in Costa Smeralda! Ci avete fatto tantissime domande e abbiamo deciso di rispondervi con un articolo. L'arco di Cala Romantica si è formato grazie alla forza del mare e del vento, regalandoci uno spettacolo unico nel suo genere!  Il suo vero nome è Grotta di Lu Tamburu ( grotta del tamburo) mentre la zona si chiama Punta di Lu Tamburu; Cala Romantica è solamente la spiaggia, anche se non essendo segnalato in nessuna mappa, neanche su Google Maps e non essendoci nessun cartello, le persone hanno iniziato a chiamare la grotta Arco di Cala Romantica. Cala Romantica si trova a Porto Cervo e prende il nome dal Residence che affaccia sul mare; appena imboccata la strada per raggiungere il Porto Vecchio di Porto Cervo dovete girare a destra in Via del Galeone e proseguire sino al Residence alla fine della strada. Ci sono dei parcheggi liberi mentre gli altri numerati sono riservati.   Una vo...

10 Case particolari da vedere in Sardegna PT2

  Vi abbiamo già parlato di 10 Case particolari da vedere in Sardegna, se vi siete persi il nostro articolo potete recuperarlo  Qui Ma dato che vi è piaciuto parecchio ci siamo messi a cercare altre Case, ed ecco a voi un'altra lista: 1 CASA SANTA CRUZ A Villanovafranca esiste una villa stregata, costruita secondo la leggenda, con pietre di un convento sconsacrato in seguito al fallimento di un esorcismo, ritenuta per questo maledetta e portatrice di sfortuna da tutti gli abitanti del paese. Casa Santa Cruz è avvolta dal mistero e da numerose storie che la riguardano, potrebbero sembrare delle leggende, ma purtroppo le sorti dei proprietari degli ultimi anni sono tutto tranne che leggende! I primi proprietari della casa furono Paolo e Maria Porru, che si trasferirono nel 1991; i primi anni la coppia ebbe una vita felice e tranquilla, trasformandosi però piano piano in tutt'altro, con Paolo che da amorevole e gentile divenne sempre più scorbutico. Per dei mancati pagamenti, le ...

Il Drago Sardo

  Nel misterioso e affascinante Altopiano del Golgo, a 8 km da Baunei, dove le montagne fanno da sponda ad un mare cristallino, si raccontano tante leggende; la più famosa vede come protagonista un essere spaventoso, simile ad un basilisco e ad un drago, che per molti anni ha abitato quella zona, incutendo terrore in tutti gli abitanti di Baunei!  Il drago veniva chiamato Su Scultone, S'Iscultone o Su Scrutzoni, e secondo le leggende che lo vedono come protagonista, richiedeva sacrifici umani di giovani fanciulle e di bambini, che gli abitanti della zona erano obbligati a compiere per paura di essere uccisi. Un giorno arrivò a Baunei San Pietro, che incontrando una delle ragazze che stava per essere sacrificata, ebbe compassione e decise di affrontare una volta per tutte Su Scultone.  Questo mostro non era solamente molto grande, ma aveva anche dei poteri, si diceva infatti che chiunque lo guardasse negli occhi moriva all'istante e che il suo soffio fosse così potente da ...

Follow us @thesardiniantrotters

Contact Us